1° classificato corsisti
Marcello Cocchi
Senza titolo
Instagram


Sul piano tecnico, ci sei sembrato uno dei partecipanti più preparati, come testimonia anche il tuo profilo Instagram. Com’è nata la tua passione per la tua fotografia, e come l’hai coltivata?

Non mi sento molto preparato sul piano tecnico ma seguo il mio intuito, la passione per la fotografia credo di averla sempre avuta e grazie alle nuove tecnologie si possono avere tante soddisfazioni.

La tua decisione di fotografare un dettaglio non “vistoso” e apparentemente marginale dell’ambiente della Ceramica è stata una scelta senza dubbio coraggiosa, che è stata particolarmente apprezzata e premiata. Puoi spiegarci in breve come è nata l’idea di questo scatto?
Questo scatto mi rappresenta molto in quanto non amo stare al centro dell’attenzione e quando ho visto quei piatti in disparte a terra lo scatto era fatto.

Conoscevi la Ceramica del Ferlaro? Come descriveresti il nostro luogo, e come è stata la tua esperienza al concorso fotografico?
Non conoscevo la Ceramica del Ferlaro e non ricordo dove ho visto la locandina del concorso, credo su Instagram. La location è spettacolare, uno di quei luoghi d’altri tempi dove ti senti a casa.

Sei stato giudicato il migliore fra i partecipanti al workshop di fotografia, che ha tenuto Antonella Masini, dello studio fotografico CameraWork. Pensi sia stato utile il suo corso?
L’insegnante davvero preparata e sensibile: mi ha chiarito molti dubbi.

Hai partecipato insieme a tua figlia Virginia: le hai trasmesso tu la passione per la fotografia?
Mia figlia ed io andiamo molto d’accordo, appena possibile ci piace trascorrere del tempo insieme e soprattutto a me piace farle delle foto.

Nella fotografia esistono, come in tutte le cose, delle persone che sanno vedere e altre che non sanno nemmeno guardare”, diceva “un certo” Nadar oltre un secolo fa. Sei d’accordo con questa affermazione?
Certo è la verità! Ognuno ha la propria sensibilità.

 

Marcello Cocchi